‘rumors’ si sono trasformati in realtà: come riferito dall’ANSA nella serata di lunedì 27 marzo, l’Aula della Camera, da mercoledì 29 marzo, esaminerà e dovrà approvare il pacchetto di emendamenti licenziato dalla Commissione Finanze dalla Camera sul Decreto Stop Cessioni (11/2023).
La commissione ha infatti approvato il mandato al relatore, Andrea de Bertoldi (FdI), a riferire in Aula, già convocata per mercoledì.
Oltre alle novità che avevamo già anticipato, c’è anche un’ultimo aggiornamento riguardante la soluzione dei crediti incagliati. Vediamo di fare il punto su tutto, ricordando, come sempre, che queste modifiche dovranno essere votate dalla Camera, poi anche dal Senato (testo atteso il 4 aprile), per la definitiva conversione in legge entro il 18 aprile.
Comunicazioni cessioni e sconti anno 2022 e precedenti: proroga al 30 novembre con la remissione in bonis
Nel pacchetto degli emendamenti è compresa la proroga della comunicazione delle opzioni alternative (sconti in fattura/cessioni del credito) relative agli interventi eseguiti sulle singole unità immobiliari e sulle parti comuni degli edifici per quel che riguarda le spese per interventi edilizi sostenute nel 2022 e le rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese effettuate nel 2020 e nel 2021.
Sarà quindi possibile posticipare la comunicazione alle Entrate (fino al 30 novembre 2023) tramite l’istituto della remissione in bonis, con pagamento di una sanzione di 250 euro.
Chiunque, quindi, abbia una procedura di cessione avviata (basta la manifestazione di interesse con la banca/istituto di credito), potrà presentare l’opzione entro fine novembre.
NB – Qui ovviamente dovrà uscire una circolare/nota dell’Agenzia delle Entrate con tutte le regole attuative.
Proroga Superbonus case unifamiliari al 30 settembre 2023
Confermata anche la proroga, dal 31 marzo al 30 settembre 2023, del termine per prendere il Superbonus al 110% per le villette e le unità autonome ed indipendenti i cui lavori siano stati realizzati per almeno il 30% al 30 settembre 2022.
Ciò significa che le case unifamiliari sulle quali, entro il 30 settembre 2022, sono stati completati almeno il 30% dei lavori (SAL) prenderanno il Superbonus nella vecchia aliquota maggiorata per le spese sostenute fino al 30 giugno.
Attenzione: spese sostenute non significa lavori completamente terminati, visto che si ragiona col criterio di cassa.
Superbonus spalmato su 10 anni
Qui le novità riguardano sia le banche, che potranno estendere la fruizione del Superbonus e degli altri bonus da 4 a 10 anni.
Ancora da perfezionare invece la soluzione per i cittadini, per i quali il Governo ha aperto alla possibilità, per coloro che hanno eseguito lavori col Superbonus portando le spese in detrazione diretta, di spalmare lo sconto su 10 anni anziché 4.
Cessioni ok per barriere architettoniche, ONLUS, case popolari, zone terremotate
Lo stop delle cessioni e dello sconto in fattura non opererà – dal 17/2 in poi – per alcuni tipi di lavori che godranno di un’esenzione speciale. Alcuni intrventi, quindi, godranno di un’esenzione speciale. Si tratta di:
- lavori inerenti l’eliminazione delle barriere architettoniche (che possono prendere diversi tipi di bonus, dal
- Ristrutturazioni al Barriere 75% fino al Superbonus se sono ‘trainati’);
- interventi edilizi di enti di edilizia popolare, ONLUS;
- interventi edilizi in zone terremotate (da capire se solo Sismabonus o anche Ecobonus secco).
Edilizia libera: ok all’autocertificazione
Per quel che riguarda i lavori di edilizia libera (cioè assentibili senza CILA-S o permesso edilizio), per la permanenza della possibilità di beneficiare dello sconto in fattura o della cessione del credito sarà sufficiente un’autocertificazione (a firma del committente e del fornitore) inerente la data del contratto (avviato prima del 17/2) oppure la ricevuta di un bonifico inerente l’acquisto dei materiali.
Sismabonus Acquisti e Bonus Acquisti IVA: ok con permesso richiesto entro il 16 febbraio
Per quel che riguarda i bonus “acquisti” si va verso questa soluzione: ok alla cessione in caso di autorizzazione edilizia chiesta entro il 16 febbraio.
Crediti incagliati: nuova piattaforma in arrivo. Poste e Banche pronte a riacquistare
L’ANSA riporta anche la soluzione che il Governo avrebbe individudato per risolvere l’empasse creatasi coi crediti incagliati nei cassetti fiscali (quindi crediti vecchi, già maturati).
Si tratterebbe di un nuovo veicolo finanziario in grado di acquistare e rivendere i crediti, con alcune grandi società pubbliche impegnate nel ‘progetto’, a partire dalla capofila ENEL X.
Come riporta l’ANSA, il Ministro Giorgetti ha dichiarato che “Abbiamo sensibilizzato le istituzioni e le banche. Le banche e le Poste hanno annunciato che ricominceranno, in un quadro di maggiori certezze che abbiamo dato sotto il profilo giuridico, ad acquistare questi crediti“.
Sul nuovo veicolo, Giorgetti ha affermato che “E’ in corso l’elaborazione di un sistema, una specie di piattaforma, che dovrebbe in qualche modo permettere di smaltire tutto l’arretrato“.
Accantonata invece l’ipotesi – paventata inizialmente – del ricorso agli F24, perché porterebbe a problemi di cassa. Non escluso, invece, il ricorso eventuale ai BTP.